una testa abbandonata

Una testa abbandonata sul tetto di una casa

Una testa abbandonata sul tetto di una casa osserva, silenziosa, il teatro del mondo.
Questa poesia, sospesa tra ironia e malinconia, racconta di una mente solitaria che riflette da lontano, senza mai partecipare davvero.
Attraverso immagini surreali e un tono a tratti giocoso, si delinea il ritratto di una coscienza che guarda la vita come una parata: confusa, elegante, rumorosa, ma spesso priva di senso.
È una poesia che invita a interrogarsi su ciò che vediamo ogni giorno senza davvero guardare, su ciò che scegliamo di ignorare restando fermi, magari sul tetto delle nostre sicurezze.


Una testa abbandonata

Sopra il tetto di una casa

Guarda in giro sconsolata

Attendendo la nottata

Sempre in cerca, questo capo,

Sì diletta per davvero

A riempire la pelata

Di evidenze di giornata

E son tante le notizie

Che si vendono per strada

Stai attenta a questa e a quella

Qui si gioca la serata

E’ arrivata da lontano

Una mano con anello

Due bracciali di corallo

E due piedi da parata

Accompagna questo ballo

Una spalla e pure un collo

Sempre attenti a non sprecare

La paura di tornare

Son venuti ad onorare

Una testa poco sveglia

Dedicata all’indolenza

Di una festa di eleganza

Ecco allora che sconquassa

Una tromba è una grancassa

Ma la testa non demorde

Dall’impresa e non si sposta

Son contenta sembra dire

Di restare imprigionata

Sopra il tetto di una casa

A guardare la mia strada

E se la strada non si sposta

E la vista non si guasta

Resto qui con la mia barba

A godermi la parata

© 2025 Carlo Importuna — Tutti i diritti riservati

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